La discussione circa la Brexit è ancora in corso. Il parlamento britannico non è riuscito a raggiungere un accordo circa nessuna delle alternative alla proposta della premier May. A breve si procederà alla votazione di un nuovo patto. La Brexit no-deal continua a rappresentare uno scenario realistico. È quindi importante essere preparati.

Imposta sul valore aggiunto

Quali siano le conseguenze per l'IVA, in caso di proposta alternativa del parlamento, non è ancora chiaro. Questa imposta rimane invariata se viene approvata, per esempio, la proposta di una unione doganale, temporanea o permanente. Ma in caso di Brexit no-deal, il Regno Unito cessa di essere uno Stato membro dell'UE e diventa un cosiddetto Stato terzo, con rilevanti cambiamenti nel regime dell'IVA. Certamente saranno introdotti diritti di accesso, ma è l'Unione Europea a doverli istituire.

Articolo 23 - licenza

In caso di Brexit no-deal, per le importazioni dal Regno Unito dovrà pagare l'IVA alla dogana, a meno che non disponga della cosiddetta licenza ex articolo 23, che le permette di versare l'IVA al momento della dichiarazione. In questo caso non ha bisogno di pagare l'IVA alla dogana, ma può versarla con la sua dichiarazione IVA.

 

Suggerimento: Chieda già fin da ora la licenza ex articolo 23 all'Agenzia delle Entrate. La decisione può richiedere infatti fino a due mesi di tempo.

Diritti di dogana

In caso di Brexit no-deal potrebbero essere imputati anche diritti di dogana. In tal caso, deve disporre del cosiddetto numero EORI con cui effettuare, per esempio, la dichiarazione doganale. Vi sono due possibilità. Se effettua la dichiarazione solamente nei Paesi Bassi, può determinare da sé tale numero. Clicchi su douane.nl per procedere. I soggetti passivi che effettuano dichiarazione (anche) all'estero possono richiedere il numero all'Agenzia delle Entrate.

 

Suggerimento: Se deve richiedere un numero EORI, provveda subito. A causa della possibile Brexit no-deal il numero delle richieste è molto elevato.

Conseguenze sulle imposte dirette

Le conseguenze per la maggior parte delle imposte dirette sono limitate, in quanto è già stata annunciata l'istituzione del diritto di accesso. Questo significa che ai fini delle imposte dirette, come l'imposta sui salari e l'imposta sul reddito, in caso di Brexit no-deal, il Regno Unito sarà considerato come un membro dell'UE ancora per tutto il 2019.

Si prepari già da ora

A partire dall'anno prossimo - 2020 - ci saranno sicuramente conseguenze per le imposte dirette. Se ha dei dipendenti provenienti dal Regno Unito o impiegati nel Regno Unito, si prepari al meglio fin da ora.

Mercato alternativo?

Forse, per via della Brexit, dovrà pensare anche a delle alternative, magari perché perderà clienti importanti dal Regno Unito.

 

Suggerimento: Per far fronte alle spese può richiedere il cosiddetto Voucher-Brexit. Questo voucher le garantisce un contributo per la consulenza sui mercati alternativi e sulle conseguenze della Brexit per la sua azienda. Riceverà un rimborso pari al 50% dei costi effettivi, per un massimo di € 2.500 IVA esclusa. Può richiedere il voucher a Rijksdienst Voor Ondernemend Nederland.